Riportiamo un esempio di “allenamento-tipo” con le eventuali modifiche ed implementazioni da apportare, volte ad aumentare la difficoltà dell’esercizio stesso (progressione didattica), una volta appreso dal gruppo.
10’ riscaldamento: movimento senza palla dei bambini in mezzo al campo di gioco
Dare delle indicazioni sui diversi tipi di corsa o di movimento in modo tale da allenare la motricità e l’equilibrio del bambino, oltre ad insegnare alcuni movimenti che richiamano quelli della pallacanestro (corsa normale, corsa laterale, passo saltato).
Dare alcuni segnali vocali a cui associare un movimento, per allenare una delle capacità sensoriali dei bambini. Esempio: allo stop, fermarsi immediatamente effettuando un arresto ad un tempo; oppure al fischio cambiare senso e correre all’indietro; oppure al battito di mani effettuare un salto e continuare a correre.
Inserire il pallone. Effettuare gli stessi esercizi con il pallone, al quale si associano i diversi tipi di palleggio, la possibilità di passare il pallone, la possibilità di tirare a canestro e molte altre varianti che l’allenatore sarà in grado di inventare.
25’ esercizi: semplici esercizi con la palla
Slalom intorno ai coni, per allenare la capacità del bambino di muoversi con la palla, dando sin da subito degli input della vera pallacanestro “dei grandi”, come la regola di non fermare il palleggio per poi palleggiare nuovamente, o il palleggiare con la “mano debole” nel caso serva. Giochi della vita di tutti i giorni applicati alla pallacanestro: come 1-2-3 stella, con un bambino (o l’allenatore) che conta e gli altri bambini in campo con la palla, che nel momento in cui colui che conta si gira, devono essere pronti a fermare il palleggio ed effettuare un arresto. Oppure acchiapparella: uno o più giocatori (a seconda dell’ampiezza del gruppo) senza palla, che al segnale dell’allenatore devono “acchiappare” gli altri giocatori che si muovono sul campo in palleggio, o ancora giochi-staffette classiche, possibilmente a squadre e a punti, che comprendano una combinazione di più fondamentali, dal palleggio, al passaggio, al tiro.
5’ pausa acqua
Bere è fondamentale a tutte le età, e soprattutto per i bambini piccoli è necessario e anche utile staccare per 5 minuti per poi riprendere la concentrazione per la parte finale dell’allenamento. Usare la minaccia del “non andare a bere”, dai bambini più piccoli, a quelli più grandi è una delle cose più sbagliate che ci possa essere.
20’ esercizio finale: partita
La fase finale dell’allenamento deve essere sempre improntata al gioco e soprattutto deve esserci una componente minima legata alla competizione. A livello di minibasket, il percorso che porterà i bambini a giocare 5 contro 5 è molto lungo. Durante il minibasket, specialmente le fasce più basse di età, hanno bisogno di correre liberamente e di imparare a conoscere gli spazi di un campo da basket. Si comincerà con semplici giochi che simulano una “vera partita” come il “ruba-bandiera”: l’allenatore forma due squadre che si schierano una di fronte all’altra, ad ogni bambino è assegnato un numero di riferimento. Nel momento in cui l’allenatore chiama il numero, il bambino dovrà correre verso il pallone (come se fosse la bandiera) e andare a realizzare a canestro nel minor tempo possibile, prima che l’avversario possa intervenire e rubargli il pallone. Questo gioco può naturalmente essere modificato a seconda dell’età dei bambini. Si può cambiare la posizione di partenza dei bambini per allenare la loro recettività al segnale (da in piedi, da seduti, da girati, da sdraiati). Si possono inserire delle collaborazioni fra giocatori chiamando più di un numero in campo. Si possono inserire delle regole per allenare aspetti specifici del gioco, come ad esempio quella di non palleggiare, per allenare il passaggio e il movimento senza palla dei bambini.
La nostra filosofia di insegnamento del Minibasket parte dal presupposto che bisogna sì insegnare la pallacanestro ai bambini, ma non partendo dalla tecnica cestistica, bensì dal “loro modo di giocare”. Seguendo tale principio, i fondamentali individuali possono essere introdotti e assunti proponendo esercizi-gioco e giochi propedeutici come quelli visti nel modello proposto. Ciò non significa che sia sufficiente proporre ai bambini dei giochi e lasciarli giocare, sperando così che il loro livello di prestazione migliori da solo.
Il bambino di fronte alle proposte dell’Istruttore si deve porre progressivamente di fronte a nuove difficoltà e a situazioni-problema da risolvere.
Nei mesi di dicembre e di maggio saranno organizzati dei tornei con la partecipazione di altre Associazioni Sportive con le quali abbiamo collaborato, e tutt’ora collaboriamo, per verificare sul campo la crescita dei bambini e per farli sportivamente competere in vere e proprie partite con altre realtà della città, ma anche per farli divertire insieme ad altri coetanei. In occasione delle festività natalizie e pasquali verranno organizzati tornei interni che vedranno la partecipazione dei ragazzi senior della Promozione in veste di “dimostratori”.
Il/i corso/i è aperto a tutte le classi elementari e medie, i gruppi saranno formati in base alle adesioni e all’età degli atleti. Durante il progetto valuteremo, con il personale docente e in base alle esigenze della scuola, eventuali modifiche all’impostazione iniziale per ottenere un risultato migliore.